Salvatore Sechi (1939): si è laureato a Torino con Guido Quazza e dopo essersi perfezionato in Inghilterra al St. Anthony College di Oxford è stato ricercatore della Fondazione Einaudi di Torino. Formatosi alla scuola dei «Quaderni Rossi» di Raniero Panzieri, si è avvicinato al PCI e successivamente al Psi. Ha insegnato Storia dei partiti e dei movimenti politici e Storia contemporanea nelle università di Venezia, Bologna, Ferrara. Ha collaborato con le principali testate italiane, tra cui «Corriere della Sera», «la Repubblica», «l’Unità», «Il Giorno», «il Resto del Carlino», «Avanti!», «Il Secolo XIX») e riviste quali «Storia Contemporanea», «il Mulino», «Nuova Storia Contemporanea». È stato consulente della commissione parlamentare Mitrokhin. Tra le sue pubblicazioni: Dopo Falcone e Borsellino, perché lo Stato trattò con la mafia? (Firenze 2017); L’apparato para–militare del PCI e lo spionaggio del Kgb sulle nostre imprese (Firenze 2018); Gialloverdi e camicie nere. Di Maio, Salvini e il fascismo, goWare, 2019.

Abstract
The two main actors of Italian populism (the Movimento Cinque Stelle and Lega) share the criticism of foreign policy conducted by Republican Italy under the leadership of previous governments, accused of having led to a subjection of the nation towards the United States of America and the European Union. This essay aims to problematicize these assumptions, questioning the myth of servility and the relation of Italy’s subjection to the United States of America.

Keywords: De Gasperi, Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, Lega, United States of America, populism.

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